Hanno vinto. Loro. Gli altri. Quelli. I padroni.

Il “divide et impera” funziona sempre; quasi sempre. Chi parla con tutti, chi si confronta con i vari protagonisti di questa strana o scellerata stagione, comprende come il sentimento dominante sia l’ipocrisia. Il container non piaceva a molti, ma la buona volontà ed il sacrificio compiuto dai tanti volenterosi va lodato ed apprezzato. Un po’ meno il servilismo (inconsapevole?) dimostrato da qualcuno verso certi poteri forti; forti per sé stessi, non per i cittadini. Dopo la raccolta delle firme in calce ad un documento scritto in fretta, che chiedeva non il Pronto Soccorso ma i pannicelli caldi, c’è stata la fiaccolata. Una manifestazione riuscita, al di là dei numeri. Molti cittadini, prima d’allora pigri, si sono destati. Numerosi politici avevano dichiarato solidarietà e condivisione. Un indiscutibile successo per chi ci aveva lavorato. Forse a quel punto andava pensato uno stop. E prese decisioni forti. La politica invece, checché se ne dica, ha avuto il sopravvento. Non quella buona; quella di comodo. Volemose bene, inciucio, prese in giro … ancora una volta gli anagnini sono stati offesi, trattati male, come abitudine di lor signori. Possibile che la vanagloria di essere invitati a tavoli importanti (?!?) abbia offuscato menti serene ed oneste? È accaduto. Chiunque abbia esperienza di sindacato, sa bene che sedersi equivale ad arrendersi. Mai sedersi al tavolo con chi non decide. La controfigura promette, il protagonista finge di non sapere. I medici al casello? Ma per favore! Chi abbia provato l’esperienza, e l’ebbrezza, del ’68, ha imparato che la rivoluzione buona non esiste. Che la lotta per i diritti dev’essere dura. Anche la rivoluzione dalle urne, s’è rivelata una fregatura: chi ci governa sta seguendo il disegno di chi li ha preceduti. Da Romano a Pierluigi, da Giulio a Mario ai vari Matteo, unico obiettivo: massacrare i cittadini, le piccole imprese. Eliminare ogni possibilità di crescita, di resistenza. I vecchi comunisti anelavano al potere del Popolo; i nuovi democompagni al potere della loro banca. Ci stanno riuscendo.

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Guai ai vinti!
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