“La sconfitta del Partito Democratico e quella di Renzi del 4 dicembre 2016,

hanno determinato una costante e marcata fibrillazione del quadro politico nazionale, aggravata dalla implosione dello stesso PD con la fuoriuscita di una consistente ed autorevole componente dello stesso partito, che si è qualificata denominandosi “Articolo Uno”, così rilanciando i valori fondativi della Costituzione Repubblicana”. Ne è convinto Mario di Giulio, portavoce di RdS Anagni, tornato combattivo come non mai; proseguendo “Inoltre il cosiddetto Job Act, e la limitazione ai diritti ed alla civiltà del Lavoro, sembra abbiano innescato una ancora timida reazione del mondo del lavoro, che si esprime con diverse modalità e soprattutto nell’iniziativa referendaria della Cgil, attaccando prima la quasi integrale cancellazione dell’art 18 L. 300/1970 ed ora, con spunti quasi anti golpe governativo (i vaucher sono stati prima cancellati per impedire il voto, poi ripristinati) con una incisiva campagna contro la legalizzazione del lavoro nero e la limitazione della responsabilità dei committenti negli appalti. Lo stesso Renzi, in questa fase, fatica a normalizzare questo quadro in movimento ed anche le stesse elezioni primarie, sembrano aver aggiunto elementi di divisione. Dal Nord Italia sembra pervenire un salutare venticello, sedimentato prima nella città di Milano e poi trasferito, attraverso Pisapia, in molte amministrazioni locali e nelle importanti e relative città, e non solo nel Nord Italia. Variegati e consistenti movimenti associativi (CdC, Anpi, Arci, rete Acqua Pubblica, Libera …) con miriadi di associazioni territoriali e non solo, attendono un segnale, un cenno, da cui arguire che è arrivato il momento di mettere fine alla diaspora della Sinistra, per costruire finalmente la Casa Comune di un Popolo diviso e abbandonato alla deriva. Si passi, infine, alla fase costituente. Tutte le componenti di questo Popolo sono chiamate a fare la loro parte, ed hanno il dovere civico e politico, di accompagnare tale processo. Per i diritti del Lavoro, per il Sociale, per la Solidarietà tra popoli ed individui, per la Salute e l’Ambiente, per la Cultura, la Scienza e la Ricerca, per il rispetto della Vita e della morte, per la Democrazia e l’uguaglianza, per un forte sostegno alla povertà, per l’integrale attuazione della Carta Costituzionale. Rosso di Sera, con le sue componenti territoriali della Provincia, è in campo per accompagnare tale processo, che deve passare attraverso la rinuncia ai particolarismi ed ai localismi, per pensare e costruire alla grande”.

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Rosso di Sera … finalmente si spera!