A confermare che le previsioni di Geronimo si avverano quasi sempre, Nello Di Giulio annuncia la sua discesa in campo.

Lo fa in una maniera forte e determinata, senza legami o legacci preventivi; chiede a tutti i cittadini di stargli accanto in una sfida epocale.

Fare di Anagni  ”una Città attrattiva ed ospitale che migliori la qualità della vita dei cittadini e  crei nuovo benessere economico. Una città che, oltre le potenzialità del tessuto agricolo – industriale,  individui e persegua nuove direttrici di sviluppo che, partendo dal suo patrimonio storico, culturale  e monumentale,  crei nuove opportunità  per l’attuale e per le  future generazioni  nel pieno rispetto e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente”. Questo il senso, la “mission” dell’impegno politico che sento il dovere di offrire ora che sono rientrato nella mia Anagni dopo molti anni di attività manageriale in varie città d’Italia nel ruolo dirigente di un importante istituto di credito. Anni di vita vissuti in Toscana, come in Veneto, in Umbria , come in Sicilia, hanno maturato in me, oltre al significativo bagaglio professionale, un patrimonio di conoscenze ed esperienze in grandi città ed in tanti medi e piccoli centri  di cui alcuni assimilabili, per storia o dimensioni, ad Anagni. La particolare volontà di mettere a disposizione della Città capacità e conoscenze è decisamente maturata in questi ultimi giorni di fronte all’evidente rischio che Anagni non colga, ancora una volta, l’occasione per un vero  “salto di qualità” dopo il triste epilogo delle tre ultime consiliature finanche incapaci di giungere alla loro naturale scadenza. Sono quasi venti anni, purtroppo, che la politica anagnina non investe su obiettivi di futuro per i cittadini. Pochissima lungimiranza di visione,  di progetto e di sviluppo. Il più si risolve nella gestione di un quotidiano, spesso approssimativo  ed  in balia di personalismi di uomini o di liste volte più a tutelare  la propria “visibilità” che non  l’efficacia amministrativa. Inammissibile che tanta ricchezza storica, monumentale e paesaggistica della Città e del Territorio, che altrove farebbe la fortuna di tutti, ad Anagni non trovi un’efficace valorizzazione in grado di creare opportunità economiche in parallelo all’agricoltura, al commercio ed a ciò che rimane dell’importante  polo industriale di fine Novecento. Una  politica miope e di corto respiro che si trascina blandamente da decenni senza misurasi con uno scenario  cittadino, nazionale ed internazionale profondamente cambiato! Eppure esempi virtuosi in Italia non mancherebbero  di certo!  Ma, evidentemente,  anche il solo copiare/adattare è sembrato essere difficile per  chi è apparso più incline ad assistere al perdurante lento declino della città che non capace ad elevare  il proprio orizzonte. Turismo significa in chiave manageriale  ‘Industria del Turismo’, significa attività complessa dotata di  ‘governance’ riconoscibile e determinata,  significa migliorare la Qualità della Vita  nel perseguire una Città Ospitale, una Città Attrattiva,  una Città Produttiva, una Città Vissuta nei luoghi e nelle persone, non più usurpata o abbruttita dal prevalere  delle macchine o da aree di abbandono  e di degrado. Turismo  organizzato per l’ offerta di percorsi strutturati e fonte di emozioni  che sappiano rispondere ad una domanda evoluta e diversificata, che riducano il  ‘mordi e fuggi’  e che creino ricchezza nel settore dell’accoglienza, della residenzialità, dell’enogastronomia, del commercio, dell’agricoltura e dell’artigianato.  Al “centro cittadino” il suo naturale ruolo di riferimento e stimolo di valorizzazione economico e sociale per l’intero territorio nelle sue aziende agricole, le sue ricchezze archeologiche e paesaggistiche, l’ambiente, il benessere e la complessiva  qualità della vita. Il  ‘Valore della Città’   sarà tanto più alto quanto più conosciuta, vissuta ed apprezzata nella sua totale interezza, nella sua storia e nel rispetto della vocazione di ogni suo angolo, con la effettiva sinergica integrazione tra centro e periferia, tra città e campagna. Il territorio, i borghi, la campagna, sono parte integrante del  “Valore Città” , tant’è che nella loro naturale vocazione di  produzione di reddito e qualità paesaggistica  è finanche tutelata e valorizzata  ‘Sito UNESCO – Patrimonio dell’Umanità’  in alcune delle  realtà più virtuose del nostro Paese.  Ed allora… tutto questo è possibile! Vicino o lontano da noi il mondo corre molto più velocemente di quanto sia finora accaduto ad Anagni negli ultimi decenni! Una “città post-industriale”  sarebbe destinata ad inarrestabile impoverimento se non si  individuassero e perseguissero nuove linee di sviluppo che, oltre ad  offrire  innovative opportunità , tutelino il valore del patrimonio sociale ed urbanistico del suo Centro Storico, cosi come la vocazione  produttiva e paesaggistica del suo Territorio. In luogo di vedere giovani che fuggono via, edifici vuoti,  campagne abbandonate, commercio impoverito, ospedale tristemente perso da  un decennio,  è possibile invertire la scivolosa tendenza alzando lo sguardo politico ed amministrativo oltre la politica del” gruppetto” e del bar, oltre i  ‘soliti noti’,  spesso grandi strateghi  di passato e di scarsa consistenza di futuro. Conoscenze, esperienze professionali, lungimiranza e competenza sono qualità di cui Anagni ha assolutamente bisogno per cambiare  ed  “osare di più” verso un futuro che la riporti al ruolo di Città di riferimento in tutta la Ciociaria e nell’area del Basso Lazio. Sono questi i principali motivi per cui, al di fuori di partiti asfittici o ‘giochini di potere’,  mi pongo a disposizione della mia Città e dei miei concittadini tutti, delle associazioni culturali o sane iniziative di liste che vorranno intraprendere con me quest’inedito, impegnativo percorso che possa ad ognuno far dire o ascoltare ‘Anagni, la Città dove voglio o vorrei assolutamente  poter vivere tutta  la mia vita’. Perdere altro tempo sarebbe quasi delittuoso verso la Città, i nostri figli, le future generazioni.”

Nello Di Giulio

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Nello Di Giulio: il senso di un impegno politico diverso